L’Islam, immagine e realtà

Le sigle del terrorismo nel nome di Allah
Milano, caccia ai terroristi perquisiti gli istituti islamici
Il Viminale: "Minaccia islamica sull'Italia"”
Islam, perquisizioni in tutta Italia Arrestati tre integralisti islamici
Terrorismo, arrestato un egiziano "E' legato a una cellula islamica"
Questi sono alcuni titoli di giornali italiani, questa è l’immagine corrente proposta dai media quando si parla di Islam, a questi titoli troviamo associati con una certa frequenza titoli tipo “Kamikaze islamico” “attentatore suicida islamico” ecc.
Ma è raro che qualcuno si sia posto la domanda “cos’è l’Islam, quali sono i suoi principi, quali sono le sue finalità, qual è la sua storia.
Una volta c’erano gli “orientalisti” , studiosi che si proponevano di colmare il gap di conoscenza tra l’occidente ed il mondo orientale, in particolare il mondo arabo ed islamico, ma questa categoria si è molto assottigliata, ed è quasi scomparsa.
In questo contesto ed in questo momento storico, il Distretto Lions 108YA, si è posto l’interrogativo “ qual è la verità e qual è la realtà dietro gli stereotipi” “Cosa dobbiamo sapere sull’Islam, considerato lo sviluppo multi etnico e multi religioso della nostra società”
Noi oggi cercheremo di capire questi aspetti. Una religione che una volta era un argomento affascinante e pittoresco di un mondo che, nonostante ogni considerazione ha condiviso un lungo percorso ed una lunga storia in comune con l’occidente, inteso più che altro come Europa.
Anzitutto cerchiamo di definire l’Islam; cosa significa, cos’è:
E’ una religione monoteistica, insieme all’ebraismo e al cristianesimo, divide con queste origini e principi.
La data di nascita dell’Islam è il 610 DC, quando il profeta Mohammad riceve la prima rivelazione per opera dell’Arcangelo Gabriele. Per tutta la sua vita il Profeta Mohammad, nato a Mecca in una delle tribù più nobili della Penisola Arabica, riceve i messaggi di Dio rivelate dall’Arcangelo Gabriele, e la somma di questi messaggi costituisce il libro sacro dell’Islam; il Corano, in arabo Qoraan che tradotto significa Lettura.
La fede islamica si basa su cinque principi pilastri fondamentali.

  • La testimonianza ( Testimonio che non vi è divinità al di fuori di Dio e che Mohammad è il suo profeta)
  • La preghiera ( cinque volte al giorno)
  • Il digiuno (durante il mese di Ramadan)
  • L’elemosina (Zakaa, tassa annuale del 10% sulla propria ricchezza)
  • Il pellegrinaggio (alla Mecca, una volta nella vita per chi ne ha la possibilità economica)

“Osama; Ti affido dieci comandamenti, non tradirli: non mostrarti altezzoso, non uccidere un bambino, ne vecchio o donna, non allagare un palmeto e non bruciarlo, non tagliare un albero di frutto, non uccidere una mucca, un agnello o un cammello se non per nutrimento, se incontrate gente intenta al proprio lavoro lasciateli al loro impegno”.
Questi sono gli ordini cha il Califfo Abu Bakr ha impartito al capo dell’esercito islamico in partenza per la conquista dell’Egitto. Sembra la stesura ante litteram della convenzione di Ginevra, invece siamo nel 640 D.C. e rappresenta l’etica islamica della guerra.
La fonte delle regole morali, ed anche di vita,dell’Islam è il Corano, a questa fonte si aggiunge la tradizione, ciòè la prassi tratta dal comportamento ed insegnamenti del profeta.
L’Islam ha un motto, una frase che permea ogni atto nella vita di un musulmano, è la frase di apertura del Corano “In nome di Dio misericordioso e compassionevole”
Non un Dio vendicativo, è un Dio comprensivo e facile al perdono.
Un musulmano, per abitudine pronuncia questa frase anche più volte al giorno, con essa inizia ogni corrispondenza ed ogni azione.
Ma qual è l’immagine dell’Islam oggi?
In occidente abbondano gli stereotipi, spesso alimentate in modo doloso e tante volte per ignoranza;
Cominciamo con uno dei concetti ampiamente diffuso,  quello della “Guerra Santa”, non saprei da dove trae origine questo concetto considerato che in tutto il Corano la parola guerra ricorre una sola volta e non vi è alcun riferimento alla sua santità; ragionevolmente è una traduzione apocrifa della parola Jihad, che tradotta correttamente diventa sforzo e nel contesto della dottrina islamica ha due aspetti, il grande Jihad che è lo sforzo dell’uomo a migliorare se stesso e la sua fede interiore ed il Jihad minore che è quello della guerra, prescritta in difesa del proprio Stato e la propria fede.
Altro luogo comune, di recente diffusione è quello che si riferisce agli uomini bomba che si fanno esplodere per guadagnarsi il paradiso. E’ un luogo comune prodotto da menti malate che approfittano di persone deboli e disperate per raggiungere scopi politici attraverso il terrore ammantandolo di religione.
Nella dottrina islamica il suicidio è un peccato mortale che Dio non perdona, e chi lo compie è condannato in eterno senza possibilità di perdono; di certo non conquista il paradiso ma è destinato all’inferno eterno.
Diverso il destino dottrinale islamico di chi muore in combattimento con il nemico la cui intenzione è la vittoria e non la morte.
A questo luogo comune si aggiunga una rappresentazione fantastica del paradiso in cui ciascun martire è circondato da 70, o non so quante, vergini, in un paradiso che sembra la villa californiana di Playboy anziché il luogo di destinazione di chi ha creduto in un’etica religiosa. Di queste vergini e questo tipo di paradiso non c’è traccia nel Corano o nella tradizione profetica.
Anche il rapporto tra Islam e scienza, già al tempo del profeta, è un rapporto di tipo nuovo e per l’epoca rivoluzionario, è un incitamento alla ricerca, è un incitamento a studiare il creato e le sue regole per scorgere in esse la grandezza di Dio creatore, ed una particolare considerazione è riservata agli uomini della scienza considerati più capaci di capire ed apprezzare la grandezza di Dio attraverso la conoscenza della sua grande e complessa opera.
L’Islam si caratterizza anche per il totale rispetto della scelta individuale di abbracciare o meno una religione e stabilisce il principio che nessuno può essere costretto ad abbracciare una fede; “ Non vi costrizione nella religione” ed un versetto del Corano recita “voi avete la vostra religione ed io ho la mia”
Il cittadino nello stato islamico, a prescindere dalla sua fede, ha gli stessi diritti e l’imposizione fiscale è identica tra il cittadino musulmano e quello che non lo è, pur cambiando la denominazione della tassa, Zakaa per il musulmano; Jiziah per chi non lo è.
L’Islam, non ammette la negazione del Dio e quindi non ammette l’ateismo come non ammette all’interno della sua giurisdizione le religioni feticiste o quelle che venerano altre divinità al di fuori del Dio unico di tutti gli uomini.
Altro aspetto peculiare è la non separazione tra fede e Stato; lo Stato è governato dalla legge di Dio, infatti il Corano prevede precetti che regolano molti aspetti della vita quotidiana nonchè dei rapporti sociali, una somma di prescrizioni che regolano  il commercio e l’economia, ( tanto per esempio la proibizione dell’usura e dell’interesse bancario sui prestiti) stabilisce i principi del diritto di famiglia in cui il matrimonio è contrattualizzato e la stesura del contratto di matrimonio dà il pieno diritto alla moglie di porre le sue condizioni e riservarsi anche il diritto al divorzio. ed alla separazione dei beni. Anche l’eredità è regolata secondo un preciso dettato coranico in cui le quote del patrimonio sono dettagliatamente stabilite.
Prima di concludere vorrei sottolineare una verità storica difficilmente contestabile; nessuna guerra, dalle crociate alla Nigeria dei nostri giorni, è mai stata combattuta per scopi religiosi; è vero invece che la religione è stata spesso il mantello sotto il quale sono stati celati ragioni politiche, economiche e coloniali per le quali le guerre sono state dichiarate e cobattute.

RELAZIONE AL CONVEGNO "PIANETA ISLAM" REGGIO CALABRIA GENNAIO 2012

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